Pirandello ci mette di fronte, ancora una volta, ad una situazione surreale: in una famiglia di tisici in cui tutti sono morti giovani, due fratelli decidono che vivranno più di tutti. Come? Limitando al massimo le loro attività e il contatto con l'esterno.
Sceglieranno di sopravvivere dunque, non di vivere. La loro esistenza infatti si trasformerà in una non-vita fatta di abitudini regolari e di riti rigidissimi.
Uno dei due riuscirà a raggiungere i 60 anni, ma si renderà conto di non aver vissuto. Che fare allora?