Dopo la morte della nonna, Anna viene presa in custodia dagli zii. Trascorrerà così un’infanzia spensierata, circondata dai molti cugini, a casa dei Velèna. Poi, però, l’adolescenza romperà per sempre questo delicato equilibrio. L’innocenza delle relazioni infantili dovrà infrangersi in un complesso gioco di amori non corrisposti: quello del cugino Sebastiano per Anna, di Anna per Gonario Rosa, e di quest’ultimo per Caterina, parente di entrambi. Con questo romanzo giovanile, che ha per scenografia una Sardegna vibrante di suggestioni, l’allora ventiquattrenne Grazia Deledda ha dato inizio alla propria carriera, regalandoci al medesimo tempo una storia dal sapore immortale.
Grazia Deledda (1871–1936) è stata una scrittrice italiana. Considerata una delle figure più importanti della letteratura italiana, vinse il Nobel per la letteratura nel 1926, seconda donna e prima italiana a vincere il prestigioso premio. Tra le sue opere più importanti, spesso ambientate in Sardegna, ricordiamo 'Canne al vento', 'La madre', 'La via del male', 'Cenere' e 'Elias Portolu'.