Pubblicato in forma anonima nel 1826 da un giovane studente di teologia Memorie di Satana divenne in brevissimo tempo un classico della letteratura ottocentesca. Vi si narrano le memorie di un diavolo bonario e non molto demoniaco che si diverte ad assumere di volta in volta sembianze differenti prendendosi gioco delle umane vanità e mettendone a nudo difetti e passioni.
Wilhelm Hauff, che morì l’anno successivo ad appena 25 anni, entra a buon diritto tra gli autori geniali e maledetti che nell’arco di una breve vita hanno consegnato alla storia della letteratura il loro capolavoro.
Mai tradotto prima in Italia, vittima di una sorta d’assurdo ostracismo editoriale, Memorie di Satana esce finalmente dagli inferi dell’editoria italiana per essere consegnato alla fruizione dei lettori contemporanei e fa di Wilhelm Hauff uno dei più attenti, divertiti e sfortunati osservatori delle stoltezze umane.
Wilhelm Hauff nato a Stoccarda nel 1802 e morto nel 1827.