Anna e Laura sono due giovani sorelle di buona famiglia, rimaste orfane e affidate al tutore Cesare Dias, uomo amante della bella vita e delle donne. È solo questione di tempo, prima che le due ragazze inizino a contendersi le attenzioni dell’affascinante gentiluomo. Convinto dall’amore disperato di Anna, Cesare acconsentirà a sposarla, ma senza per questo rimanere del tutto immune alla passione travolgente di Laura. Pubblicato nel 1890, “Addio, Amore!” è un romanzo esuberante quasi quanto la giovinezza delle sue protagoniste, ambientato in una Napoli che Matilde Serao, grande scrittrice e giornalista partenopea, conosceva molto bene. Impossibile restare indifferenti alla sua prosa ricca e al ventaglio di emozioni umane che vi si insinuano…
Matilde Serao (1856–1927) nasce a Patrasso ma cresce a Napoli, dove manifesta un precoce interesse per la letteratura. Nel 1882 si trasferisce a Roma, iniziando a collaborare come cronista al “Capitan Fracassa” e conoscendo il futuro marito Edoardo Scarfoglio. Sarà con lui, quindi, che coronerà l’ambizione di dirigere un giornale. Nel corso della loro lunga relazione — da cui nasceranno quattro figli — i coniugi fonderanno vari quotidiani, il maggiore dei quali sarà Il Mattino (1892). Dopo una burrascosa separazione, Matilde crea un proprio giornale, Il Giorno (1903), e dà vita ad un nuovo sodalizio, sentimentale e professionale, col giornalista Giuseppe Natale. Matilde Serao è stata, oltre che importantissima giornalista, anche scrittrice prolifica, pubblicando vari romanzi e raccolte di racconti. Muore nel 1927, poco dopo che Mussolini in persona ne bloccò la candidatura al Premio Nobel per la Letteratura.